A ridosso delle festività di Pasqua e con l’approssimarsi dell’anniversario della morte di Valeria Rossi, avevo pubblicato sul mio diario in Facebook l’ultimo articolo che avevo scritto per la sua rivista web «Ti presento il cane».
Un modo per ricordarla con contenuti che ritenevo ancora validi.
Nell’articolo, si faceva riferimento, tra l’altro, ad una specie di «data di nascita ufficiale» della cinognostica in Italia che collocavo alla pubblicazione del «Sunto delle Lezioni di Zoognostica Canina» tenute da Giuseppe Solaro tra il 1955 e il 1957 all’Istituto Lazzaro Spallanzani e all’Università di Milano.
Questa ripubblicazione ebbe un largo numero di lettori e di condivisioni tanto che uno di questi lettori mi scrisse un messaggio segnalandomi che, a sua conoscenza, la data doveva essere spostata indietro di vent’anni esistendo delle «Lezioni di Cinologia» tenute da Solaro nei mesi di gennaio e febbraio 1938, il cui sunto era stato redatto da Antonio Ridella, veterinario e giudice Enci di allora.
Incuriosito da questa segnalazione, chiesi se esistesse documentazione in merito e mi fu trasmessa una foto della copertina del testo in questione, con la promessa di inviarmi copia dei contenuti.
A questo punto annunciai urbi et orbi che esisteva «un’altro Solaro» di vent’anni antecedente a quello che tutti i cinofili italiani, bene o male, conoscono.
Questo è abbastanza sconvolgente ma non è nuovo alla prassi dell’Enci.
Spesso nel passato venivano effettuate stampe di monografie a tiratura ridottissima, in cui l’ente si proclamava «editore» ma non faceva nulla di quello che era obbligatorio per un editore – in primis – il deposito legale delle copie e la registrazione al Sistema Bibliotecario Nazionale.
Per cui, molte «edizioni Enci» non solo sono difficili da reperire, ma anche solo il venire a conoscenza della loro esistenza risulta spesso un’impresa.
Mi ero imbattuto in un caso analogo alcune settimane prima con la ricerca di un commento allo standard del Maltese di Giuseppe Solaro, la cui «edizione Enci» ero riuscito ad appurare fosse esistita solo tramite l’indiretta pubblicità riportata da vecchi numeri di Rassegna Cinofila (l’organo ufficiale dell’Enci prima de «I Nostri Cani»).
Ora, in attesa di poter ricevere il promesso materiale dallo scopritore e, credo, unico possessore di questa rarità cinologica con il permesso dello stesso faccio conoscere il suo nome. Si tratta di Franco Porta, allevatore di bulldog inglesi, scrittore e giudice Enci. A questo «Indiana Jones» dell’archeologia cinofila un sentito ringraziamento per aver condiviso la magnifica scoperta.
Mario Canton