La casa editrice “Antonio Crepaldi Editore” presenta il libro dal titolo Obiettivo zootecnico sul Dogo argentino in Italia – Postille dal 1976
Dati sul testo
ISBN 978-88-96635-31-5
378 pagine
338 immagini
Copertina a colori
Prezzo di copertina: euro 32,00 (più eventuali spese di spedizione)
Auotre: Antonio Crepaldi
Presentazione
Questo libro è un percorso storiografico della presenza del Dogo Argentino in Italia fin dal suo arrivo nell’ormai lontano 1976. Le postille partono infatti dalla prima importazione in Italia avvenuta quell’anno, che l’autore ha avuto modo di seguire nonostante fosse allora appena tredicenne. La storiografia non può però fermarsi ai fasti del passato remoto, perché lo sviluppo della razza, per consentire un’efficace evoluzione contemporanea al concetto del Dogo Argentino funzionale, deve arricchirsi delle condizioni moderne di studio derivanti dalla conservazione del cane da lavoro anche nel contesto dell’attuale panorama cinofilo incentrato sulle esposizioni. L’unica misura applicativa per il ripristino nelle esposizioni del vero Dogo Argentino funzionale deve prevedere l’evoluzione della cinognostica fino a comprendere l’importanza del cane da lavoro abbellito. L’aspetto esteriore resterà così ancora correlato al modello del cane funzionale, pur migliorato nei tratti somatici di una bellezza non fine a sé stessa, consentendo in tal modo di non perpetuare più le problematiche che hanno sancito negativamente il passaggio storico del Dogo Argentino da lavoro in cane da esposizione. Lo studio di ciascuna razza, al giorno d’oggi, non può pertanto prescindere da una revisione saggistica delle problematiche ereditate dal passato, che può avvenire specialmente con uno standard critico costruttivo verso il Dogo Argentino desiderato. Uno standard critico costruttivo che deve finalizzarsi nella comparazione tra le tipologie emerse dalla cronologia della selezione, in cui dal proto-dogo non può tuttavia limitare l’analisi solo fino al dogo originale antoniano. Il riassunto del concetto di tipologia insito nella razza deve infatti necessariamente affrontare anche una realtà che, al dogo ufficiale agustiniano, ha pur sempre contrapposto la conservazione del dogo da lavoro, anche nelle sue alternative, in quanto ugualmente patrimonio genetico storico, escludendo invece le deviazioni moderne, che inficiano non solo la funzionalità ma pure la tipicità, giungendo a quel connubio di caratteristiche morfologiche ed attitudinali intrinseche in un dogo da lavoro abbellito, secondo i canoni della cinognostica più evoluta, ma rimasta rigorosamente descrittiva del disegno etnico morfo-funzionale.
Note sull’autore
Antonio Crepaldi, autore di questo libro, è editore, scrittore, traduttore e giornalista. L’esordio nel giornalismo risale al 1990. Conta titoli giornalistici su molte riviste del settore cinofilo dal 1993. Allevatore del Volpino Italiano, è titolare dell’affisso “del Birocciaio”. Giudice di esposizione ENCI/FCI dal 1998, è abilitato sul Dogo Argentino dal 2006. Ha organizzato a Porto Viro, con il Gruppo Cinofilo Delta di cui è segretario, anche un raduno molossi CIM nel 1999 ed un raduno Dogo Argentino DACI nel 2011. Lo zio Ettore Crepaldi, titolare dell’affisso “dei Gigiatti”, alleva il Mastino Napoletano ed il Chow Chow dal 1970. La cugina Simonetta Crepaldi alleva il Bobtail con l’affisso “Apple’s Angel” dal 1990. Sempre con il Gruppo Cinofilo Delta ha organizzato esposizioni nazionali, mostre speciali, raduni e convegni su molte razze. Il suo sito internet è visitato da 70 paesi dei 5 continenti.
Indice dei contenuti
– Dedica a Stefano Marangon, pag. 5
– Ringraziamenti, pag. 7
– Profilo dell’autore, pag. 11
– Presentazione, pag. 17
– Commento generale introduttivo al raduno DACI di Porto Viro 2011, pag. 23
– Classi del raduno DACI di Porto Viro 2011, pag. 41
– Postille al raduno DACI di Porto Viro 2011, pag. 99
– Arrivo del Dogo Argentino in Italia, pag. 101
– Primo raduno informale italiano, pag. 103
– Raduni ufficiali CIM, pag. 104
– Sviluppo del Dogo Argentino in Italia, pag. 105
– Concetto del Dogo Argentino funzionale, pag. 109
– Storiografia della cinognostica, pag. 111
– Cane da lavoro abbellito, pag. 149
– Passaggio storico del Dogo Argentino da lavoro in cane da esposizione, pag. 151
– Standard critico del Dogo Argentino, pag. 173
– Verso il Dogo Argentino desiderato, pag. 197
– Quale Dogo Argentino selezionare attualmente?, pag. 199
– Note sull’articolo di Antonio Nores Martinez (storia e biogenetica), pag. 203
– Note sullo standard originale del 1947, pag. 212
– Note sullo standard originale in seconda versione del 1953, pag. 215
– Note sulla dissertazione di Antonio Nores Martinez, pag. 216
– Note sulla lettera di Agustin Nores Martinez per il riconoscimento, pag. 219
– Note sullo standard FCI del 1973, pag. 221
– Note sull’articolo di Agustin Nores Martinez (situazione dopo 10 anni), pag. 223
– Note sulle condizioni del cane da monteria secondo Agustin Nores M., pag. 226
– Note sulla conformazione fisica ed anatomica secondo Agustin Nores M., pag. 229
– Note sulla monteria con dogo argentini secondo Amadeo Bilò, pag. 231
– Note sul commento allo standard del 1977 di V. Valino e R. Passet Lastra, pag. 232
– Note sullo standard FCI del 1999, pag. 233
– Note sulla riforma dello standard (recepita nello standard FCI 2011), pag. 234
– Note sullo standard FCI del 2011, pag. 255
– Note sul libro sulla storia dal 1930 al 2009 di Jorge Arturo Masjoàn, pag. 256
– Note sul commento allo standard di Candida Pialorsi Falsina, pag. 271
– Note sull’interpretazione dello standard di Fernando Moreno, pag. 279
– Note sul commento allo standard di Ermanno Maniero Trovati, pag. 286
– Angolo di inclinazione della scapola (Mario Canton), pag. 286
– Angolo alla punta della spalla (Mario Canton), pag. 292
– Note sull’altezza del Dogo Argentino, pag. 293
– Note sul criterio di giudizio di Paolo Vianini, pag. 295
– Note sui dogos del Chubut, pag. 296
– Note sul dogo atletico e non più molosso, pag. 303
– Note sul nuovo standard e vecchi problemi, pag. 305
– Note sulla preziosa eredità da preservare, pag. 306
– Note su armonia e funzionalità, pag. 311
– Note sulla purezza del Dogo Argentino, pag. 312
– Note sul dinamismo, pag. 313
– Note su Mancha del Chubut detto Tupì, pag. 314
– Note sulla decadenza del Dogo Argentino, pag. 317
– Note su Fernando Moreno, pag. 318
– Note su Paolo Vianini, pag. 321
– Note sulla fiesta doguera, pag. 322
– Note sulle interviste per la fiesta doguera, pag. 323
– Note su Ulises D’Andrea Nores, pag. 323
– Note su Josè Luis Forlla, pag. 324
– Note su Horacio Rivero Nores, pag. 324
– Note su Esteban Rivero, pag. 325
– Note su Hector Raul Stinco, pag. 326
– Note su Pedro Julian, pag. 326
– Note sulla conferenza di Fernando Moreno, pag. 327
– Note sul commento allo standard di Massimo Inzoli, pag. 333
– Proporzioni (Mario Canton), pag. 339
– Rapporto di snellezza (Mario Canton), pag. 339
– Applicazioni del rapporto di snellezza (Mario Canton), pag. 341
– Misurazioni (Mario Canton), pag. 342
– Come dovrebbe essere il Dogo Argentino, pag. 350
– Note sul nuovo standard FCI, pag. 353
– Raduno DACI di Siracusa 2012, pag. 355
– Riassunto del concetto di tipologia del Dogo Argentino, pag. 359
– Tipologia del proto-dogo, pag. 359
– Tipologia del dogo originale antoniano, pag. 360
– Tipologia del dogo ufficiale agustiniano, pag. 361
– Tipologia classica del dogo da lavoro, pag. 364
– Tipologie alternative del dogo da lavoro, pag. 366
– Deviazioni moderne dal dogo da lavoro, pag. 369
– Tipologia del dogo da lavoro abbellito, pag. 370
– Bibliografia, pag. 375
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Antonio Crepaldi Editore
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